Prima quelle "pazze", poi quelle "mute": ora arrivano le cartelle esattoriali false.
Se n’è accorta Equitalia che lancia l’allarme con l’Agenzia delle Entrate:
il falso corre sul web con trappole informatiche che ingannano i contribuenti.
Fantomatici funzionari del fisco promettono falsi rimborsi o chiedono il pagamento di tasse, insomma, «I cyberpirati questa volta si sono travestiti da esattori del Fisco.
Da qualche giorno i truffatori della rete hanno iniziato a far girare una e-mail che chiede il pagamento di una fantomatica cartella esattoriale, con tanto di calcolo delle sanzioni pecuniarie applicate».
LA TRAPPOLA - A segnalare l’ennesimo tentativo di phishing, ossia il furto di informazioni sensibili, ai danni dei contribuenti è Equitalia. Ma nel mare magnum di Internet le esche per carpire coordinate bancarie, numeri di carta di credito e altri dati personali degli utenti si susseguono con una velocità impressionante, dalle catene di Sant’Antonio in versione digitale che promettono rimborsi fasulli alle false richieste di sedicenti dipendenti dell’agenzia delle Entrate. L’ultimo campanello d’allarme suonato da Equitalia mette in guardia i cittadini, invitandoli a diffidare di un messaggio proveniente dall’indirizzo esattoria.romaest googlemail.com e firmato dalla dottoressa Romina Rocchi, sedicente vice responsabile del Dipartimento Esattoria. La lettera chiede il versamento di un saldo per il pagamento oltre la scadenza di quella che, con un volo di fantasia, viene definita "cartella unica delle tasse".
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