martedì 22 luglio 2008
Scoperti i "neuroni del riposo": si accendono durante il sonno profondo
Sono i «neuroni del riposo», cellule della corteccia cerebrale inaspettatamente accese durante il sonno profondo, cioè quando il cervello si riposa dalle fatiche del giorno. A scoprirli è uno studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze Pnas. Finora, spiega all'agenzia Ansa Thomas Kilduff che ha condotto lo studio alla divisione di Bioscienze del Menlo Park in California, si pensava che i neuroni della corteccia fossero accesi solo durante la fase rem del sonno, cioè durante i sogni, ma spenti nel sonno profondo ristoratore. «I neuroni accesi durante il sonno, chiamati nNOS, potrebbero avere un ruolo importante nel recupero di funzioni mentali che vengono rigenerate durante il sonno profondo», ipotizza Kilduff, la scoperta potrebbe dunque essere rilevante nella cura dell'insonnia e nei disturbi di umore e memoria dovuti a carenza di sonno.
Il sonno profondo è la fase più importante delle ore trascorse dormendo perché è quella in cui il cervello recupera. Più siamo stanchi, maggiore è la durata di questa fase in cui nel cervello si registrano le onde corte. L'ampiezza delle onde corte dipende a sua volta da quanto siamo stanchi. Prima si pensava che durante questa fase cruciale del sonno tutti i neuroni della corteccia restassero spenti. Ma i ricercatori hanno isolato dalla corteccia cerebrale di vari animali questa piccolissima "famiglia" di neuroni che fa eccezione, accendendosi proprio durante il sonno profondo. Si tratta dei neuroni che producono ossido d'azoto (NO), un regolatore naturale del flusso di sangue nel cervello, da cui il nome nNOS.
Gli esperti hanno anche visto che il numero di neuroni nNOS accesi nel sonno profondo è proporzionale all'ampiezza delle onde corte, cioè alla stanchezza acumulata. «I nNOS potrebbero dunque essere legati alla produzione di queste onde ristoratrici - ipotizza Kilduff - o comunque a qualcosa che riguarda la funzione delle onde stesse». «Il fatto stesso che i nNOS siano accesi quando il resto dei neuroni della corteccia è spento - conclude Kilduff - significa che svolgono una funzione importante e il nostro prossimo passo sarà vedere cosa succede se la loro attività viene interrotta»
Fonte: Il Messaggero
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