venerdì 18 luglio 2008

Elisoccorso: quando l'aiuto viene dal cielo


Oltre cinquanta basi in tutta Italia e una task-force composta da 1600 operatori. Sono solo alcuni dei dati raccolti in un'inchiesta realizzata dal mensile "H&A" dedicata all'elisoccorso italiano, "uno dei migliori in Europa", secondo Guido Villa, direttore del servizio 118 di Lecco nonchè della rivista. "Abbiamo in proporzione molte più basi di altri Paesi, e il personale e tra i più qualificati", aggiunge Villa.
Delle basi operative 38 sono configurate come HEMS Helicopter Emergency Medical Services, ovvero hanno un equipaggio formato da un pilota, un medico e un infermiere, specializzati in area critica, e 29 anche come SAR, Search and Rescue, nelle quali al resto dell'equipaggio si aggiunge anche un tecnico di soccorso alpino specializzato in ricerca e salvataggio.
Previsto dal Dpr del 1992 che riorganizzava il servizio del 118, l'elisoccorso da "tre anni è organizzato su tutto il territorio da apposite Linee guida", spiega Francesco Enrichens, coordinatore per il Piemonte delle operazioni di emergenza-urgenza: "La parte più difficile è proprio quello di rendere il servizio omogeneo in tutta Italia, così come è stato per l'organizzazione del 118". Gli alti costi del servizio - gli appalti, strumentazioni sempre più sofisticate, personale dedicato - fanno dell'elisoccorso un bersaglio ciclicamente preso di mira. Ma, per Libero Miletti, responsabile del 118 Basilicata, medico rianimatore con molti viaggi alle spalle, "al contrario è proprio il soccorso in elicottero ad abbassare i costi. Si tratta di un servizio salvavita, si arriva sul posto già per fornire le prime cure e questo, sicuramente, abbrevia i tempi di degenza: un'ora di volo costa in media mille euro, un giorno di degenza nel reparto di rianimazione oltre 2500, prima interveniamo più breve sarà il periodo di permanenza in ospedale dei pazienti e quindi maggiore il risparmio".
Attivato dalla centrale operativa del 118 attraverso procedure standard uguali in tutta Italia (impossibilità di raggiungere il luogo dell'incidente in altro modo e tempestività dell'intervento), l'elisoccorso resta uno strumento "straordinario" ma indispensabile in alcune zone d'Italia.
Pochi però i 118 che possono mandare in volo l'elisoccorso di notte, e questo per motivi disicurezza. Ma fra le Regioni dove è possibile c'è la Sicilia, come racconta Dino Alagna, direttore del 118 di Messina, lo stesso che coordina i soccorsi sulle isole Eolie. "D'estate i voli si raddoppiano, anche quelli notturni, e il 60 per cento dei nostri interventi sono per traumi o infarto". In poco più di vent'anni di vita, ovvero da quando i primi elicotteri con i medici e volontari a bordo hanno preso il volo, molte cose sono cambiate. L'organizzazione del lavoro, ad esempio, oggi è affidata a professionisti dell'emergenza, formati appositamente, in più a bordo la strumentazione è sempre più specifica. In Lombardia, ad esempio, spiega Mario Landiscina direttore del 118 di Como, "abbiamo iniziato a utilizzare degli ecografi portatili. Questo ci permette di capire con maggiore rapidità se c'è un'emorragia in corso ad esempio".

Fonte: La Repubblica

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