mercoledì 21 maggio 2008

Spopolano le magiche infradito che promettono di guarire il mal di schiena





Quest’estate meglio non farsi vedere a Porto Rotondo, in Costa Azzurra, a Taormina o a Capalbio senza un paio di FitFlop ai piedi.

Secondo l’edizione domenicale dell’«Independent»,

i vip si distingueranno tra quelli che sono riusciti a procurarsi gli ultimi modelli e quelli che sono ancora in lista di attesa: la febbre del FitFlop - i sandali inventati da due ingegneri biomeccanici inglesi, David Cook e Darren James - sta dilagando nel mondo occidentale e di tutte le epidemie è davvero la più strana, visto che si tratta di un banale sandalo infradito, nemmeno così bello.

Ma non bisogna giudicare dalle apparenze: i 140 euro necessari a comprare pochi grammi di plastica e gomma, ingentiliti da un minimo di cuoio, sono spesi bene visto che i FitFlop sarebbero in grado non solo di rassodare cosce e glutei - obiettivo per il quale molte donne spendono fortune -, ma anche di alleviare i dolori di schiena tipicamente maschili, di combattere l’artrite e di rimediare a quegli errori di postura che sono all’origine di molte patologie.

Marcia Kilgore, che un paio d’anni fa ha fondato l’azienda produttrice, è stata la prima a stupirsi del successo dei suoi sandali: «Li avevamo lanciati all’inizio come una vanity-shoe, una calzatura che doveva consentire alle donne di mantenere in forma le gambe camminando.

Ma poi ci sono arrivate in continuazione notizie di persone che avevano problemi molto seri alla schiena e che sono uscite dagli antidolorifici grazie ai nostri sandali». Tra queste, c’è anche Jade Johnson, l’olimpionica di salto in lungo che soffre di una dolorosa patologia ai piedi e che ha detto di avere tratto dai FitFlop lo stesso tipo di beneficio degli esercizi raccomandati dal proprio fisioterapista.
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