mercoledì 17 settembre 2008

18 settembre 2008: Sciopero della pagnotta


Gravi le conseguenze degli ultimi aumenti: stipendi e pensioni sono erose di una mensilità tra spesa alimentare, benzina, servizi pubblici, bancari e assicurativi

Un anno fa lo sciopero della pastasciutta, indetto da quattro associazioni dei consumatori. Ma dall'anno scorso i problemi legati all'inflazione si sono aggravati, il tasso è raddoppiato e pertanto le associazioni, questa volta in 16, hanno indetto per giovedì 18 settembre "lo sciopero della pagnotta", giornata di lotta dei consumatori contro il carovita.
Invitando i cittadini a non comprare, almeno per quella giornata, i prodotti che hanno registrato gli aumenti più consistenti, dal pane alla pasta fino alla benzina.

Aumenti che pesano moltissimo sulle famiglie a reddito fisso: "Una mensilità di lavoratori e pensionati è stata bruciata dagli aumenti già avvenuti; un'altra mezza mensilità sarà bruciata dall'aumento delle tasse a causa dell'inflazione", sostengono le associazioni.

I rappresentanti dei consumatori si sono dati appuntamento per il 18 settembre in piazza Montecitorio, per presentare al governo e al Parlamento una serie di proposte per abbassare il carovita, a partire da un "provvedimento straordinario di moratoria di prezzi e tariffe fino al 30 giugno 2009".

Le proposte delle associazioni dei consumatori
Le 16 associazioni promotrici dell'iniziativa chiedono inoltre una tariffa sociale elettrica estesa anche al gas e l'Iva sul gas metano al 10% anche per il riscaldamento, sanzioni per le scuole e gli insegnanti che non rispettano il tetto di spesa previsto dalla legge, cartellini "antispeculazione" che indichino il prezzo di vendita al dettaglio accanto a quello finale, un meccanismo che obblighi le società petrolifere ad adeguare il prezzo della benzina alla discesa dei prezzi del greggio, non solo ai rincari, la riduzione delle accise da tempo promessa dal governo. E ancora: un recupero fiscale (con detrazioni o bonus) per almeno 300 euro a famiglia, delle maggior tasse che le famiglie stanno pagando per via dell'inflazione.

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